Review: RADIO BEAT UN VIAGGIO NELLA STORIA DEL BEAT all' AUDITORIUM del SERAPHICUM

By: Apr. 02, 2019
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Review: RADIO BEAT  UN VIAGGIO NELLA STORIA DEL BEAT all' AUDITORIUM del SERAPHICUM

La musica beat degli anni '60 rivive in un allestimento"radiofonico" messo in scena all'Auditorium del Seraphicum con RADIO BEAT, un testo scritto da Claudia Borzi e Pietro Maria Tirabassi. Sullo stile della mitica Radio Luxembourg che negli anni '60 trasmetteva in anteprima i brani dei gruppi e cantanti più in voga in quel periodo, ci ritroviamo nello studio radiofonico di una emittente chiamata proprio RADIO BEAT in cui una DJ (Claudia Borzi) in abiti e trucco rigorosamente anni '60 intrattiene il pubblico all'ascolto con interventi telefonici in diretta e con una band che si esibisce dal vivo. Lo scopo della serata non è solo quello di ascoltare delle ottime esecuzioni da parte dei The Riding Sixties di standard che fanno parte della storia della musica, ma anche di scoprire alcuni segreti dei brani o dei loro interpreti in un dialogo tra la DJ e il cantante del gruppo (Pietro Maria Tirabassi) in perfetto stile radiofonico.

Questo testo è stato fortemente voluto da Loredana Ripepi, Presidente dell'Associazione Culturale Sperimentiamo Arte Musica Teatro che ha prodotto lo spettacolo per far conoscere le grandi influenze culturali e sociali che la musica di quel periodo ha avuto sulle generazioni future: in quel periodo nascevano complessi ovunque, i giovani si riunivano nelle cantine, nei piccoli locali e suonavano all'inizio cover di brani inglesi e americani e solo alcuni poi creando le proprie canzoni hanno raggiunto una notorietà molto maggiore a livello nazionale e internazionale. Fu una grande avventura piena di impeto e creatività che però durò pochi anni: l'avvento delle grandi case discografiche e soprattutto l'affermarsi del professionismo ha poi in un certo senso ucciso quell'entusiasmo e quella spontaneità che hanno caratterizzato il fenomeno del Beat.

Sul grande schermo scorrono delle immagini che ci fanno scoprire le copertine originali dei mitici 45 giri di gruppi come The Rokes, L'Equipe 84, The Primitives, The Animals, e ovviamente gli immancabili Beatles e Rolling Stones, capisaldi del cambiamento musicale di quell'epoca. Dal Cavern di Liverpool dove iniziarono i Beatles, gli interventi della DJ ci raccontano di come il Beat è cambiato nel suo spostamento dall'Inghilterra all'Italia e di come il Piper di Roma, sotto la guida di Alberigo Crocetta, ne divenne il tempio nel nostro paese: scopriamo anche che i testi italiani, affidati a autori fino ad allora abituati a scrivere per interpreti più classici, spesso venivano adattati senza tenere conto del significato originale del testo inglese. Ma i giovani se ne rimpossessarono e in molti di quei testi si ritrova spesso la divisione tra "noi" e "voi", un segnale ben preciso di rottura tra le generazioni: due esempi eclatanti Ma che colpa abbiamo noi dei Rokes e Come potete giudicar dei Nomadi.

Oltre al brano originale Cover Band che introduce il pubblico alla serata, gli interventi narrativi sono illustrati da una selezione di brani che comprende C'è una strana espressione nei tuoi occhi dei Rokes, cover di When you walk into the room di Jackie DeShannon: Yeeeeh! dei Primitives cover del brano dei Young Rascals, e poi La bambolina che fa no no no, Io ho in mente te, House of the rising sun, Un ragazzo di strada dei I Corvi, cover di I ain't no miracle worker dei The Brouges (da sottolineare che il batterista dei Riding Sixties è Enzo Civitareale, membro del complesso de I Corvi) e tanti altri: il finale è stato assicurato da un potente medley di brani dei Beatles e Rolling Stones tra cui Hey Jude, All you need is love e Satisfaction con una ovviamente grande partecipazione del pubblico in sala.

Oltre ai racconti sul Beat, sulla Pop culture il pubblico ha potuto scoprire come nomi divenuti leggendari hanno incominciato come semplici musicisti in alcuni di questi brani: ad esempio Pick Withers il batterista dei Primitives sarà uno dei fondatori dei Dire Straits o come Jimmy Page fondatore dei Led Zeppelin fu chiamato a Parigi per suonare con la sua chitarra nella registrazione originale del brano di Michel Polanreff La Poupée qui fait no no no.

La formula della trasmissione radiofonica ha fornito un ottimo mezzo per riascoltare brani senza tempo, forse un po' dimenticati e rispolverare un pezzo di storia della musica spesso sottovalutato: questo spettacolo meriterebbe senza meno un allestimento più curato e con un maggiore investimento sia finanziario che intellettuale ha tutto il potenziale per diventare una vera e propria produzione teatrale di tutto rispetto.

Associazione Culturale Sperimentiamo Arte Musica Teatro

Presenta

RADIO BEAT

Scritto da Claudia Borzi e Pietro Maria Tirabassi

Regia Claudia Borzi

Band live The Riding Sixties

Cast

Claudia Borzi -DJ

Al Stamps (AKA Alberto Bolli) voce e tastiere

Marco Bertogna basso e voce

Enzo Civitareale (ex Corvi) batteria

Simone Rauso voce e chitarra

Pietro Maria Tirabassi voce, chitarra

Julia Diane Daly voce


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