Review: SCHOOL OF ROCK Una lezione di umanità al TEATRO SISTINA

By: Mar. 09, 2019
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Review: SCHOOL OF ROCK Una lezione di umanità al TEATRO SISTINA

Grande affluenza di VIP per l'unica grande prima di un nuovo musical per questa stagione al Teatro Sistina: dopo le riprese di Mamma Mia!, Rugantino e Jesus Christ Superstar, il tempio romano della commedia musicale ha offerto una serata piena di rock e gioventù con SCHOOL OF ROCK. Questo è il primo adattamento non in lingua inglese dopo il successo ottenuto a Broadway con quattro anni di repliche (l'ultima rappresentazione è dello scorso 20 gennaio) e nel West End dove è ancora in scena dal 2016. Le musiche originali sono di Sir Andrew Lloyd Weber, il libretto di Julian Fellowes e i testi di Glenn Slater: Massimo Romeo Piparo ha curato l'adattamento italiano e la regia, portando ancora una volta il Sistina ed il musical Made in Italy a livelli di altissima qualità. Sono ben evidenti i frutti dell'Accademia Sistina per i giovani dagli 8 ai 16 anni, da lui fortemente voluta ed il notevole impegno della sua società di produzione Peep Arrow Entertainment che dal 2013 gestisce il Teatro Sistina.

La trama è tratta dal film omonimo del 2003 con Jack Black nel ruolo di Dewey Finn, un fallito chitarrista rock, espulso dalla sua band per i suoi ritardi e continui contrasti: dopo aver intercettato una telefonata destinata ad un suo amico, si sostituisce a quest'ultimo per una supplenza in una prestigiosa scuola. Con una serie di sotterfugi e piccoli inganni riesce a conquistare il lavoro a dispetto della sua totale inesperienza e invece di insegnare storia o matematica, argomenti a lui totalmente sconosciuti, introduce i piccoli allievi alla storia del rock: dopo aver assistito ad una loro lezione di musica e capite le loro potenzialità, sostituisce gli strumenti classici con tastiere elettroniche e chitarre elettriche e risveglia in loro una diversa passione per la musica. Desideroso di rivincita contro i suoi ex-compagni decide di affrontarli in una competizione con la sua nuova "baby band". Ma per far questo deve convincere la gelida preside a concedere il permesso di far uscire i ragazzi dalla scuola senza far scoprire il vero motivo di questa "gita". Il neo-improvvisato professore scopre anche che molti dei suoi allievi hanno grossi problemi di comunicazione ed accettazione nelle loro famiglie che pagano una retta scolastica spropositata convinte che la loro istruzione dipenda solo dal suo costo. Quando arriva il giorno del colloquio con le famiglie che coincide con la serata della competizione delle band, il suo inganno viene scoperto e nonostante Dewey riesca a dimostrare quanto lui sia riuscito ad entrare nel cuore di ogni singolo allievo molto più dei propri genitori, viene comunque espulso. La loro partecipazione alla gara sembra saltare ma i ragazzi si riuniscono e scappano dalla scuola per raggiungerlo e convincerlo a portarli alla gara dove la giovane band ottiene un grande successo. Ogni genitore scoprirà di avere un figlio pieno di talento e pronto a realizzare i propri sogni. Finale dunque a lieto fine con la preside che si riscopre una repressa amante del rock e decide di assumere Dewey come insegnante di musica nella scuola.

Questa produzione si avvale di un cast di tutto rispetto fino all'ultimo interprete: sembra quasi inutile sottolineare che i giovani allievi, troppi per essere nominati singolarmente e tutti provenienti dall'Accademia Sistina, hanno incantato il pubblico con delle performance ineccepibili. Tutti hanno dimostrato, pur con delle piccole pecche dovute senza meno all'emozione, una capacità di tenere la scena degna di grandi professionisti. Come più volte sottolineato tutto lo spettacolo è interamente suonato e cantato dal vivo e anche i quattro giovani interpreti, tra gli 11 e i 14 anni, scelti per la band di scena, suonano dal vivo i loro strumenti con notevole maestria.

Il ruolo principale, anche se sappiamo che non è così, sembra scritto su misura per LILLO Petrolo, che pur avendo somiglianze fisiche e artistiche con l'interprete originale, riesce a fare tutto suo il personaggio del "professor impostore" inserendo sempre al momento giusto la sua divertente personalità e irriverente comicità. Vera Dragone interpreta con rigore e padronanza il ruolo della preside Rosalie Mullins esternando le sue notevoli capacità vocali oltre ad una recitazione fluida e disinvolta. Selene Demaria e Matteo Guma anche loro incisivi e divertenti completano il cast.

Ottimo anche il lavoro di tutta la parte tecnica: le scene di Teresa Caruso e le luci di Daniele Ceprani sono eleganti, molto efficaci e soprattutto rapide nel spostare le azioni delle diverse situazioni durante tutta la durata del musical: con movimenti scenografici, giochi di luci e proiezioni si passa da un attimo all'altro dall'aula di lezione, ai corridoi della scuola, alle abitazioni dei giovani allievi, alla camera del protagonista, al palcoscenico della competizione. Unica nota di disturbo l'eccessiva "sparata" di spot luminosi contro il pubblico che impedisce di godersi appieno la coreografia dei giovani nell'ultimo numero musicale: moltissimi spettatori hanno dovuto coprirsi gli occhi per la troppo forte intensità del fascio luminoso.

Divertenti e spiritose le coreografie di Roberto Croce che non trovandosi di fronte un ensemble di ballerini professionisti ha senz'altro trovato il giusto equilibrio tra la spontaneità dei ragazzi e la necessità di portare in scena degli interventi coreografici adatti ad una produzione così importante.

Per la presenza di un cast composto da giovani ragazzi e una storia semplice ma al tempo stesso profonda, si può sicuramente affermare senza il rischio di cadere in una sciocca retorica che il messaggio di questo musical è senz'altro quello di una grande umanità. I ragazzi sono il nostro futuro e la loro istruzione e crescita spesso dipende dagli insegnanti che si trovano a dover sostituire genitori troppo impegnati con il loro lavoro o i loro problemi personali: certamente in questo caso l'esempio è stato spinto al paradosso per esigenze di copione, ma il concetto fondamentale resta lo stesso e agli autori questo aspetto non è certamente sfuggito.

PEEP ARROW ENTERTAINMENT e TEATRO SISTINA

Presentano

SCHOOL OF ROCK

Musica di Andrew Lloyd Webber

Testi di Glenn Slater

Libretto di Julian Fellowes

Regia e adattamento in italiano di Massimo Romeo Piparo

Direzione musicale: Emanuele Friello

Coreografie: Roberto Croce

Scenografie: Teresa Caruso

Disegno luci: Daniele Ceprani

Disegno fonico: Enrico Porcelli

Cast:

LILLO

nel ruolo di Dewey Finn

con

Vera Dragone

Preside Rosalie Mullins

e con

Matteo Guma / Ned Schneebly

Selene Demaria / Patty Di Marco

CAST TEEN

Orlando Avogrado di Collobiano / tastiera

Federico Baldanza / chitarra

Antonio Carillo

Giulia Carosi / basso

Carola Cassiano

Leonardo Cervini / basso

Lucrezia Cesarini

Emilia Coccia

Chiara Conti

Joseph Crespina

Alessandro De Santis / batteria

Luca De Santis Vernillo

Davide Fabbri

Alexander Fomin

Alessio Lo Presti / batteria

Antea Olivieri

Federica Ruocco

Federica Tagliaferri

Rachele Tomassoni

Nicolo Zampedri / chitarra

ENSEMBLE

Massimiliano Carulli

Nico Di Crescenzo

Francesco Galuppi

Alessandro Lo Piccolo

Elena Mancuso

Francesco Miniaci

Sara Polvara

Gea Rambelli

Fabrizio Scuderi

Elisa Siragusano

Arianna Talè

Matteo Volpotti



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